Un minuto prima sei felice, innamorato, sposato, e quello dopo ti ritrovi sbattuto sul ciglio della strada con due valigie a farti compagnia.
Daniel Myers non crede possibile che la sua vita e il suo amore condivisi con Aurora James siano davvero giunti al capolinea. È davvero possibile che, dopo più di dieci anni di questo amore urlato in faccia perché nato da una promessa infranta, possa non essere più l'essenza del tutto per entrambi?
Il tentativo di riconquista da parte di Daniel metterà a dura prova Aurora che ha una fragile intenzione di cambiare vita dopo di lui. L'amore autentico può davvero vincere su tutto?
Scopriamolo nell'ultimo capitolo della trilogia di Debora Ferraiuolo, L'essenza del tutto.
Per chi non la conoscesse vi rimandiamo alle precedenti recensioni: Tutto quello di cui ho bisogno (Volume I) e Trattieni il respiro (Volume II).
Se volete dare un'occhiata, della stessa autrice abbiamo letto e recensito anche un'altra storia d'amore davvero carina, Come un cielo senza nuvole.
Prezzo Ebook € 2,99 per un totale di circa 574 pagine. |
Il libro inizia, come si suol dire, in medias res: Daniel e Aurora si sono già lasciati e non si capisce il perché. Chiunque abbia seguito tutta la loro vicenda ne resta alquanto stupito e crede che sia impossibile. Pian piano le vicende si fanno più chiare. C'è di mezzo la gelosia e c'è il "tradimento".
Ecco che allora il lato romantico di ciascuna lettrice viene fuori: ci si dispera, si pretende che le cose tornino come prima, che loro due tornino insieme. E per cinquecento pagine (sottolineiamo cinquecento) questa sensazione di nodo allo stomaco non se ne va via. Poi ci sono i momenti di speranza, come una luce in fondo al tunnel che ti fa dire che è la volta buona, che torneranno insieme.
Ma si sa che deve sempre succedere qualcosa per cui non andrà così, perché non si risolverà nulla se non alla fine.
Ecco allora il momento di totale sincerità : abbiamo letto il libro in pochi giorni, ma tante sono state le volte in cui, finito un capitolo, lo abbiamo chiuso spegnendo l'ereader perché quel peso nello stomaco non se ne andava. Poi, inevitabilmente, subentrava la necessità di conoscere il resto e arrivare all'agognato lieto fine. Perché deve esserci da qualche parte (deve!).
Ecco questa è la descrizione della mente malata di una lettrice che si immedesima troppo in una storia rendendola parte della sua vita (e lo stesso accade con le serie tv). Siamo un caso disperato!
Tornando alla storia sono diversi i momenti di cui vorremmo parlarvi, ma sarebbero davvero troppi: ci sono quelli malinconici, quelli più dolci e romantici, quelli da strapparsi i capelli perché ai personaggi manca il coraggio di dirsi come stanno davvero le cose, ecc.
Il ritrovato contatto fra le nostre pelli mi fa rabbrividire; fa nascere al centro del mio petto una fiammella che effonde calore, penetra negli atrii del cuore e lo infiamma.
«Lasciati andare. Sono io» mormora, percependomi rigida fra le sue braccia, poiché sente i miei nervi tesi al semplice passaggio della sua mano sulla linea incurvata della colonna vertebrale.
Sono io. È proprio questo il problema, Daniel.
«Sono solo io, Aurora».
Ci sono anche i momenti divertenti, in cui Aurora e il suo orgoglio hanno la meglio e la situazione diventa esilarante.
Sto facendo una grande cazzata. Ecco cosa sto facendo.
Maledetto orgoglio.
Prendiamo posto ai lati opposti del tavolo, noi che nella vita siamo stati l'uno l'opposto e diretto complementare dell'altra, e guardandoci dritto negli occhi non manchiamo dal mandarcele a dire.
«Pensi davvero di battermi?» domanda Daniel sporgendosi coi gomiti impiantati sul tavolo.
«Lasciamo parlare i bicchieri, Myers!» ribatto, affinando lo sguardo.
(l'ovvia conclusione di questa sfida a chi beve di più vi piacerà ).
E poi ci sono le riflessioni di entrambi che ci permettono di entrare nella loro testa seguendo il filo dei loro pensieri, così che "diventare loro" è inevitabile.
Sono quasi più gli schiaffi che i baci quelli che ho ricevuto da lei, in tutti questi anni.
Lei era abituata a darmene e io a riceverli.
Come il nostro amore, che di schiaffi ne ha presi abbastanza.
Freddi, pungenti, inaspettati.
Ci hanno rotti in mille pezzi e mai più riparati.
Quando una storia d'amore tra due persone ha visto tutte le evoluzioni e le involuzioni possibili e immaginabili, l'unica cosa che resta è portarla a compimento esattamente com'è iniziata. Beh la storia tra Aurora e Daniel è andata così e la loro autrice ha trovato il mezzo più efficace per rendere al lettore l'intensità del loro rapporto: i ricordi che riaffiorano poco a poco ci permettono di tornare indietro al momento in cui loro si sono conosciuti e innamorati, che è anche quello in cui noi li abbiamo conosciuti e lasciati innamorare.
Vorremmo fare un'osservazione: i capitoli sono scritti dal punto di vista di entrambi i protagonisti, elemento che, come vi diciamo sempre, a noi piace molto per conoscere una storia d'amore a trecentosessanta gradi. Ma in questo caso ci è sembrato che nonostante questa scelta la "voce" di Daniel emerga molto di più. Può darsi che sia soltanto un'impressione (non abbiamo contato le parti di ciascuno), ma se anche avessimo ragione, sarebbe più che giustificabile 😉
In ultimo, quando crederete che tutto sia finito e che la conclusione sia quella che la vostra mente ha elaborato, vi sbaglierete. Debora Ferraiuolo vi spiazzerà lasciandovi senza parole. E forse all'inizio non capirete, vi sembrerà di aver perso il filo del racconto ma state tranquilli. Vi sarà tutto chiaro alla fine e vi rimarrà nel cuore.
Non ci resta che ringraziare la scrittrice per averci dato questa fiducia per bene tre volte e per averci regalato une bella storia d'amore!