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La balia - recensione

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Hennequin Smith è una donna apparentemente dolce e premurosa, dunque adatta al ruolo di "infermiera di maternità" presso la famiglia di Oscar e Didi. Peccato nasconda un passato che non riesce a lasciarsi alle spalle e che ha condizionato tutta la sua vita.
Miriam, ispettore capo di Rotterdam nonché cognata della "balia", indaga sul conto di lei: non è assolutamente convinta che il fratello sia morto per un incidente. Lei c'entra qualcosa. Il passato di quella donna è cosparso di morti.

Un thriller che inizia in maniera molto lenta ma che cattura tutta l'attenzione possibile nel lettore a metà lettura. Ecco La balia, il romanzo di Nova Lee Maier edito da Leggereditore.


Prezzo cartaceo 17€/ Prezzo Ebook 4,99€ per un totale di 270 pagine.
Miriam indaga per tutto il corso del romanzo sul passato di Hennequin, rischiando però di perdere il lavoro a causa di indagini svolte in privato e senza autorizzazioni.
Pian piano, dialogo dopo dialogo con le persone che la conoscevano in passato, si aggiungono nuovi tasselli alla vita di questa donna sempre molto strana, per tutti.

«[...] Io e mio marito abbiamo sempre avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di strano in quella ragazza, che le fosse successo qualcosa, ma nessuno ci ha mai detto nulla.» Miriam annuì e prese un appunto. Stava diventando sempre più eccitata e curiosa ogni secondo che passava [...].

La prima informazione che Miriam ottiene riguarda il suo nome: benché abbia cambiato diversi mariti, Hennequin ha cambiato il suo nome oltre al cognome. Il nome originario era Catharina Kramer. Perché questa scelta? Perché non identificarsi da subito? Perché nascondersi dietro un falso nome? E che significato ha per lei quel nome?


«Esistono diverse storie sul personaggio di Hellequin o Hennequin nelle leggende medievali di tutta Europa. [...] Hennequin, un emissario del demonio, comandava una schiera di demoni che uscivano di notte con cavalli e cani da caccia alla ricerca di anime perdute e malvagie da spedire all'inferno.» L’uomo fece una pausa, abbassò la voce e continuò: «Il nome Hennequin o Hellequin è ancora usato in quella regione della Francia per indicare un enfant désagréable, un figlio sgradevole, cattivo.» 

Miriam raccoglie cautamente ogni indizio, ogni testimonianza, ogni ricordo di quella donna per ricostruire una storia che ha delle tinte fosche.


Il punto di vista di questo romanzo è quello di tre donne: Miriam con le sue indagini, Hennequin e il suo piano, Didi e le sua complicanze post partum.
Cosa legherà queste donne? Quale sarà il loro destino?




In un ritmo sempre più incalzante si raggiunge la fine del libro in poco tempo.
Davvero ben scritto, entusiasmante come un thriller ben fatto.
Dunque non ci resta che consigliarlo a tutti quelli che amano quella suspense tipica di questo genere letterario.
Grazie Leggereditore per averci dato questa opportunità di leggere un bel libro!

Potete trovarlo in libreria, online e su Amazon.

 

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2 commenti

  1. Una bella storia intrigante in cui la protagonista nasconde segreti inconfessabili, una lettura interessante

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  2. mi incuriosisce troppo questa storia, sono proprio curiosa di leggere il libro

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