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Come un angelo caduto dal cielo - recensione

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Non può essere vero, pensa, non succedono cose simili nella realtà di tutti i giorni. Le ragazza non vengono rinchiuse dai propri zii e nonni in una stanza buia, con una finestra sbarrata da spesse assi di legno, con le mani ed i polsi legati, in un villaggio sul cocuzzolo di una grande montagna, nello Yemen.

Immaginate di essere una ragazzina di tredici anni e di essere nata da madre italiana e padre yemenita.
Immaginate di essere contente perché per la prima volta, insieme ai genitori e alla sorellina, potrete vedere il paese di papà, in una bella vacanza di diverse settimane.
Immaginate di vedere un paese molto suggestivo e pieno di attrazioni naturali e di iniziare ad amare quella quieta che lì domina.
Immaginate, poi, di comprendere all'improvviso che i tuoi genitori sono andati via, lasciando te e la sorellina tra parenti arabi per diventare una vera donna araba e sposare un cugino e vivere lì, per sempre.
Immaginate.. immaginate la storia di Leila e della piccola Aisha, una storia di sofferenza, soprusi e inganni che purtroppo esistono davvero.

Questa è la storia raccontata da Giada Menin nel suo Come un angelo caduto dal cielo.

Prezzo cartaceo 15€/ Prezzo Ebook 7,99€ per un totale di 236 pagine.
Leila è appena entrata nell'adolescenza, è una ragazzina entusiasta all'idea di vedere il paese del padre, di fare un viaggio mai intrapreso prima. Si direbbero una famiglia felice loro quattro.
Vedere quelle montagne infinite e percepire una sensazione di pace, senza rumori e inquinamenti delle grandi città occidentali, è davvero appagante.

Non è facile descrivere a parole quello che si prova quando, guardandosi intorno, non si vede altro che un'infinita distesa di colline e montagne [...]. A destra, a sinistra, dappertutto. [...]
Leila si sente completamente rapita da quest'atmosfera surreale, non aveva mai nemmeno immaginato che potessero esistere, nel mondo, luoghi simili, così sperduti, isolati, quasi dimenticati da Dio, lontani dal caos cittadino, dallo smog, dalla confusione.

Poi la verità si abbatte sulle due giovani italiane all'improvviso, in maniera incomprensibile: come possono i loro genitori averle abbandonate lì senza una spiegazione? Nessuno dei due lo avrebbe fatto, o almeno di certo non la madre. Continuano a dire loro che hanno l'obbligo di imparare ad essere vere yemenite: parlare arabo, accudire casa e familiari, sposare i loro cugini e generare progenie araba. Rinnegare, dunque, gli abiti scollati, sguardi diretti, ribellioni, idee personali, libertà di qualunque tipo, studio e felicità.


E se in un primo momento queste condizioni sembrano essere l'Inferno, dovranno affrontare la vita matrimoniale per capire davvero come le donne vengano trattate e considerate in questi paesi: non più che schiave, addestrate per pulire, fare figli e soddisfare il marito accettando ogni conseguenza dei suoi sbalzi d'umore.

"Non ti ho assolutamente detto di rimanere buttata sul letto come una vacca pigra per tutto il giorno. [...] Come puoi anche solo sognarti che io ti permetta di trascurare i tuoi obblighi di donna e moglie, chi dovrebbe pulire il pavimento? Chi dovrebbe togliere le ragnatele? E chi diavolo dovrebbe cucinare se non lo fai tu?
"Io... veramente."
"Stai zitta!" Animato da un nuovo accesso d'ira l'aveva spinta con il suo muscoloso braccio mandandola a sbattere con la testa sullo spigolo della testiera del letto.

La narrazione è abbastanza lenta, non perché noiosa ma in quanto molto descrittiva e ricca di riflessioni. In tal modo permette ai lettori di immedesimarsi fino a diventare parte della vita di Leila: il suo dolore diventa il nostro, così come la sua causa. Si soffre insieme a lei, si prova tutta l'angoscia dell'inganno e della prigionia in quel mondo così diverso dall'Italia.
Il dramma è vivo e potente tra le parole della scrittrice.

Che dire? Grazie Giada Menin per averci fatto provare tutto questo, grazie per averci fatto riflettere fino in fondo sulla nostra vita. Ad ogni capitolo terminato, tornando alle nostre banali incombenze quotidiane abbiamo guardato tutto in modo diverso: sottovalutiamo tutto ciò che abbiamo desiderando sempre di più, quando nel mondo ci sono persone che aspirano solamente a un po' di serenità e libertà!

Pensiamoci e abbandoniamo le sterili polemiche che giorno dopo giorno riempiono le nostre bocche.

Grazie, grazie ancora Giada!

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2 commenti

  1. che bello questo libro, mi ha molto incuriosita, proprio il genere che adoro

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  2. Una trama che mi incuriosisce molto, sarebbe una lettura perfetta da fare adesso

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