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Tigri di carta di Sara Recordati (Mursia Editore) - recensione

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Delusioni, disagio, insoddisfazione e malumore sono spesso le cifre caratteristiche delle giovani generazioni che oggi vivono in Italia. Accontentarsi di ciò che si può fare e avere è una condizione molto diffusa, così come invidiare quello che hanno ottenuto gli altri.
E se imparassimo invece a dialogare con l'altro e a conoscere ciò che sta dietro alle "belle apparenze"? Michele ed Eugenia, due fratelli milanesi, non potrebbero essere più diversi: lui medico affermato e stimato, con moglie e figli ma un passato che continua a tormentarlo, lei single ricercatrice universitaria che cerca di farsi strada in questo mondo difficile con le unghie e con i denti. E poi c'è Ettore, il fratellastro omosessuale alle prese con l'accettazione di sé e delle sue ambizioni.
Tre vite diverse accomunate da legami di sangue e da un passato che si intreccia al presente riportando alla luce segreti che butteranno giù "il castello di carte". Ecco il nuovo romanzo di Sara Recordati, Tigri di carta, edito da Mursia.

Prezzo cartaceo 18€/ Prezzo Ebook 9,99€ per un totale di 266 pagine.

Il romanzo della Recordati è lo specchio della società attuale: persone che vivono per la carriera ma che provano un'infelicità costante che neppure la bella famiglia alle spalle può colmare. E allora si rifugiano tra le braccia dell'amante. Persone che ambiscono a carriere irraggiungibili nonostante lauree, master, dottorati perché il sistema lavorativo italiano non guarda a meritocrazie e alla tenacia. Persone che sono costrette a nascondere se stessi per paura di essere giudicati e non poter trovare un posto nel mondo.

«La vostra cosiddetta rivoluzione ha aumentato il conformismo, la chiusura e la paralisi sociale. Per questo i giovani, oggi, sono esausti e rassegnati. Non vedono l'uscita da un sistema dove tutte le porte d'accesso sono sbarrate, se non a chi fa già parte dell'élite: il figlio di, la moglie, l'amante, il nipote... E tu mi vieni a dire che siamo una generazione senza sogni o progetti! Semplicemente non possiamo averceli». 

Ecco cos'è l'Italia per i giovani d'oggi, ecco cos'è l'Italia anche secondo il nostro punto di vista. Sentiamo notizie agghiaccianti di omicidi e violenze ai danni di chi vuole solo essere libero di essere se stesso, sentiamo polemiche inutili su cosa è lecito e cosa non lo è su questioni che dovrebbero essere solo personali. E chi invece lotta per questa nostra generazione già stanca, perché stiamo già esaurendo tutte le forze di fronte a un sistema che non ci aiuta?

«Potessi pensare solo ai ragazzi» sospirò avviandosi verso il bar. Continuava a rimuginare: quante energie si sprecano per gestire i vari rapporti di potere all'interno della facoltà. Quante frustrazioni, ore passate a lottare e insistere, per poi dover cedere e farsi il sangue amaro! L'università italiana non è fatta per gli studenti, per la didattica; è fatta per i professori, che distribuiscono compiti e contratti come imperatori capricciosi, senza tenere conto del merito dei colleghi più giovani. Per fare carriera fanno punteggio solo le pubblicazioni, a volte nemmeno quelle! Nessuno pensa invece alla qualità dell'insegnamento. Sembra che su tutto valga la fedeltà, fare parte di una cordata, senza la quale non c'è speranza di avanzare.

La Recordati, però, ci racconta anche un altro aspetto di questa difficile realtà: l'invidia per la vita altrui. È facile invidiare gli altri perché hanno una bella famiglia, un bel lavoro o in generale una bella vita. Ma è davvero così?
Nel romanzo Michele, in realtà, invidia la sorella perché è giovane e libera e senza la responsabilità di una famiglia. Viceversa Eugenia invidia il fratello perché apparentemente ha quella bella vita e quella stabilità che lei va cercando, soprattutto dal momento che da tutta la vita ha cercato di ottenere l'affetto della madre. Allora forse penserete che la "cattiva" della situazione sia lei. Ma non è così. C'è quasi sempre una ragione per la quale una persona si comporta in un certo modo: andare oltre le apparenze è allora il vero messaggio del libro. Sarà solo allora che le tigri si mostreranno per quello che sono realmente, solo tigri di carta!

Non ci resta che dirvi che al di là delle tematiche importanti, che forse a qualcuno risulterebbero un po' pesanti, lo stile è molto scorrevole e mai noioso. Ringraziamo davvero molto la casa editrice per averci permesso di leggere questo libro e dirne la nostra!


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