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Resistenza (The stalker Series) di Fabiana Zollo - recensione

16:29

«Hai lavorato così duramente per arrivare dov’eri...» ho roteato gli occhi restando di spalle a scegliere l’outfit perfetto per quest’ennesima giornata oziosa. «Dieci anni, Marta. Dieci anni di sacrifici e tu, tu...»
«Io li ho buttati al cesso in zero virgola tre secondi?»
Mi ha guardata fisso per un istante: «Già.»
«Ãˆ la vita» ho protestato facendo spallucce. «Ti scocci e molli tutto. Funziona così.»

Arriva un momento nella vita in cui qualcosa rompe l'equilibrio precedentemente costruito, spesso con tanta fatica. Ãˆ proprio quell'attimo in cui qualcosa si spezza e appare un bivio di fronte a sé: aggrapparsi all'orlo del precipizio o lasciarsi andare.
Marta Bernini, fotografa professionista di trent'anni, ha deciso di mollare da un po', dopo aver dato vita con tanti sacrifici al proprio blog "Martable". Forse quel mondo non le appartiene più e adesso ai riflettori puntati contro preferisce la solitudine. Eppure quando sua sorella piomba in casa sua all'improvviso porta con sé un nuovo cambiamento: suo marito è scomparso e Marta deve aiutarla a ritrovarlo.

Tra cinismo, segreti e nuovi incontri nasce Resistenza, il nuovo libro di Fabiana Zollo, primo volume de The Stalker Series.
 
Prezzo cartaceo 11€/ Prezzo Ebook 2,99 per un totale di 390 pagine circa.

Marta è una donna allergica ai contatti umani, o almeno lo è diventata dopo aver lasciato il suo lavoro ed essersi trasferita a Roma. La sua indifferenza ai problemi del mondo a tratti la rendono una persona insensibile: nonostante la sorella, Giulia, corra da lei con una richiesta d'aiuto di una certa importanza, lei non sembra esserne minimamente interessata. Anzi non vede l'ora che sua sorella e suo nipote sloggino da casa sua nella quale si sono trasferiti dopo la scomparsa di Federico, suo cognato.

Insomma che voleva mi importasse della scomparsa di Federico quando in cima alla lista dei miei Problemi Insormontabili c'era l'Ingombrantissima, duplice presenza ad infestare il mio appartamento? Che si aspettava, questa qui, che mettessi i loro problemi al di sopra dei miei? Ma stavamo scherzando?

Questo atteggiamento non la abbandonerà per un istante e la sua decisione di dare una mano in questa "indagine" sarà dettata esclusivamente dalla speranza di poter riavere la sua solitudine e la sua casa vuota, una volta risolto il problema.

«Devi farlo per forza?»
«Che?»
«Questo rumore» ha pigolato sedendosi sulla sponda del letto disfatto. «E che stai cercando?»
«La mia voglia di starti a sentire. Mica l’hai vista?»

La ricerca dell'uomo si svolge in "modalità stalker".
Esattamente come ciascuno di noi farebbe oggi per cercare qualcuno (o per farsi gli affari altrui, che dir si voglia), bisogna partire dallo "stalkeraggio" sui social.
Federico sembra non farne uso, ma poi salta fuori un profilo Instagram che corrisponde a lui.
Ecco, allora, che questo metodo di indagine anticonvenzionale (o magari chissà anche la polizia adesso ne fa uso) sarà l'ingranaggio giusto per mettere in moto gli eventi e arrivare alla soluzione.
Non senza imbattersi in inconvenienti  e vicoli ciechi, naturalmente.

Il migliore? Un tipo alto, muscoloso e dagli occhi blu, alias Simone Mancini.
Dobbiamo ammettere che è il nostro personaggio preferito: il suo modo di fare, il suo non dare mai nulla per scontato, il modo di rispondere a tono alle crude parole di Marta, la sua spontaneità fanno di lui non un personaggio ma una persona. Esattamente come lo è la protagonista, la quale nonostante il suo carattere non può esimersi dal costatare quanto si senta attratta da un uomo come lui.

Mancini non la smetteva più di ridere e, devo dire, mi piaceva il suo modo di farlo: ad ogni mio borbottio seguiva un suo ghigno accompagnato da un suono gutturale che lo costringeva a socchiudere gli occhi per qualche istante e che gli faceva comparire quel segno sulla guancia sinistra e anche un paio di piccoli menti in aggiunta.
Non ho voglia di dilungarmi in un’inutile diatriba con me stessa rispetto a quanto fossi o non fossi pronta ad accettare il fatto che Simone era attraente. Quindi lo dirò senza giri di parole: Simone era attraente, in ogni modo in cui una persona può esserlo, ed io ero effettivamente attratta da lui. 

Eppure le cose non andranno come vi aspettereste: Fabiana Zollo ha voluto raccontare l'essere umano e la sua tendenza a non cambiare carattere, la "resistenza" di chi vuol rimanere fedele a se stesso per non diventare ciò che gli altri vorrebbero che fosse.

«Ma perché ti comporti così?» [...]
«Perché a me non frega niente di nessuno.» [...]
«Le emozioni sono importanti, Marta, ti ricordano che sei umana.»
«Io non voglio essere umana» ho ribadito. «Semplicemente, non voglio essere come tutti gli altri.»

A nostro parere è questa la grande novità che, rispetto a un romance tradizionale, si evince dal suo libro. Motivo per cui anche la stessa autrice non è riuscita a racchiuderlo in un genere specifico: Giallo soft boiled? Narrativa contemporanea? Un pizzico di romance?

Riguardo lo stile, invece, ci è molto piaciuto l'interloquire diretto della protagonista con il lettore perché ricalca perfettamente il tipo di personaggio raccontato, che con cinismo e black humour resta sempre se stessa. Forse un po' troppo per i nostri gusti: non siamo delle romanticone, ma ci sarebbe piaciuto leggere con maggiore trasporto e, a essere sincere, spesso è mancato.
In generale, però, riconosciamo la qualità della penna di Fabiana Zollo: precisa, efficace e diretta.

Non ci resta che ringraziarla per averci permesso di leggere il suo libro in anteprima e augurare a voi una buona lettura!
Vi ricordiamo che esce oggi su Amazon e vi lasciamo la recensione del romanzo e della novella di Natale della stessa autrice da noi letti mesi fa.

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