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Ti rubo la vita - recensione

15:28

Perché avrebbe dovuto aprire? A martellare la porta non era l'uomo che aveva amato ma quello che aveva cancellato il passato, e insieme il presente cucendo a forza la vita di un'altra alla sua. L'uomo che le aveva rubato la vita e l'aveva rubata a sua figlia.

Quante volte nel corso della storia gli Ebrei sono diventati il perfetto capro espiatorio per i mali del mondo, come gli stessi Cristiani, come gli immigrati oggi..
Quante volte questa visione distorta dei reali problemi ha provocato orrore, sofferenza, morte e decisioni drastiche. Come per le storie di tre donne ebraiche, Miriam, Giuditta e Esther, condannate per diverse ragioni a rinnegare la propria identità, a perdere se stesse per le circostanze imposte loro, ma determinate a tenere dentro di sé integrità e valori fondamentali.

Molto in breve questa è la storia raccontata in Ti rubo la vita di Cinzia Leoni edita da Mondadori.

Prezzo cartaceo 20€/ Prezzo Ebook 9,99€ per un totale di 620 pagine.

Proviamo a raccontarvi per sommi capi e senza svelare nulla di importante le vite di queste tre donne, in qualche modo profondamente legate.


Miriam, la cui esperienza ci viene narrata a partire dal 1936, appartiene ad una famiglia musulmana finché suo marito, un turco musulmano, decide di sfruttare la morte di una famiglia di mercanti ebrei sostituendosi a loro. Le mogli portano lo stesso nome, le figlie hanno la stessa età. Basta falsificare i documenti per vivere una vita da ricchi imprenditori.
Ma è davvero questa la volontà di Miriam? No, lei non è disposta a rinnegare le sue radici e il proprio cuore per una vita agiata e questa condizione imposta le costerà fin troppo.

Giuditta nel 1938 vive in Italia, è un'ebrea oppressa dalle leggi razziali, dalla differenza di razza pura e razza impura. Lei non vede differenza tra sé e le se compagne di squadra, anzi la sua abilità di nuotatrice è molto più sviluppata persino degli uomini.
Ma niente le impedirà di sfuggire al sistema: le fughe, i nascondigli, il cambio di identità saranno quindi condizioni necessarie per la sua sopravvivenza in una guerra che ha lasciato ben poca speranza.

«Sei troppo ebrea per gareggiare, ma sei troppo brava a nuotare? Vuoi partecipare sì o no?» 
[...]
A rifiutare, non aveva pensato neanche per un istante. Ma non ne poteva più di "razza ebraica" e "razza ariana". Non riusciva a capire la differenza tra due ragazzine cresciute insieme che con indosso un costume identico gareggiavano in due corsie parallele.

In ultimo Esther, che nel 1991 riceve una stramba proposta di matrimonio da un ebreo risoluto a sposare un'ebrea. Lei, però, è stata educata e cresciuta come una cristiana, motivo per cui non sente un gran legame con le origini della madre Giuditta. Quel contratto perfetto rischia di soffocarla e imprigionarla in un matrimonio che potrebbe renderla infelice e carente di affetti.


Insomma tre donne che hanno tutte provato la vera sofferenza, che hanno provato emozioni spesso troppo forti per una sola persona, ma che alla fine hanno vinto e guadagnato la propria libertà.

Il finale sorprendente ci ha emozionato, ci ha fatto sorridere e ci ha donato la consapevolezza che la vita non è mai bianca o nera, ci sono in mezzo mille sfumatura che la rendono straordinaria.
Lo stile dell'autrice, poi, ha reso il tutto ancor più emozionante grazie alle sue parole intense e ricche di pathos che ci hanno accompagnato fino alla fine.
Il ritmo narrativo non è incalzante, non vi è il desiderio di arrivare all'ultima pagina: l'obiettivo non è, infatti, scoprire verità nascoste ma capire come la forza di queste donne si è manifestata di fronte alle avversità.

Ve lo consigliamo? Assolutamente sì! Tutti gli insegnamenti che si possono trarre rendono qualunque lettore una persona migliore.
Grazie Cinzia Leoni, grazie Mondadori per questa lettura meravigliosa!


La guerra cancella le vite ma fa lievitare i sogni di chi sopravvive.

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4 commenti

  1. Beh se è un libro che insegna qualcosa devo proprio leggerlo. E' esattamente il genere che piace a me

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  2. Ho letto diversi romanzi ambientati in quegli anni bui delle leggi razziali e mi lasciano dentro sempre una grande amarezza.

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  3. Un bel viaggio nel tempo e tra diversi Paesi! Mi piacciono le storie di questo genere e vi ringrazio per la segnalazione!

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  4. La vedo una lettura adatta anche agli adolescenti, la consiglierò a mia nipote

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