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La dama di Rue de Vaugirard di Stefano Jacini (Edizioni Bompiani) - recensione

12:40

Due morti, un quadro con il ritratto di una donna sconosciuta, due piani temporali.
Il romanzo di Stefano Jacini, La dama di Rue de Vaugirard, edito da Bompiani, si articola come un giallo che indossa gli abiti della commedia. 
Diversi personaggi ruotano intorno alle vicende che riguardano le strane morti e il misterioso dipinto, oltre al furto di una spada appartenuta a uno dei Tre Moschettieri.

Insomma l'ironia non manca di certo tra le pagine di questo libro!
 
Prezzo cartaceo 16€/ Prezzo 10,99€ per un totale di circa 160 pagine.

Il caso noir
Il caso iniziale ha tutte le carte in regola per essere riconosciuto come un giallo: un uomo ritrovato morto tra le acque della Senna con i chiari segni di un omicidio. Dunque non resta che analizzare indizi e sospettati e trovare il colpevole.

Il ritrovamento del cadavere si arricchì l'indomani di particolari sulle pagine di cronaca, dove si leggeva che non si era trattato di suicidio né di una disgrazia, perché sull'avambraccio era visibile un ematoma con un foro, di un ago o di uno spillone, e nei polmoni non era stata trovata traccia di acqua. Segno che il poveretto era stato assassinato e poi gettato nella Senna, una storia degna della Serie Noire.

In realtà il commissario addetto al caso non sembra molto interessato alla vicenda e, peraltro, non compare nemmeno tra i personaggi. I suoi pensieri e le sue parole vengono solo riferiti, così l'indagine viene svolta dagli strambi abitanti del quartiere parigino: la proprietaria di una crêperie depositaria dei pettegolezzi e delle memorie storiche del quartiere, un aspirante scrittore, un portinaio impiccione, una deliziosa storica dell’arte dai capelli ramati e un perdigiorno convinto che le anime dei defunti finiscano di morire dentro i vivi.

L'intreccio amoroso
 
Camillo è il giovane che ha acquistato all'asta il dipinto e che si è trasferito in un appartamento di Parigi per completare la sua ricerca su Rossini alla Bibliothèque Nationale. Ma per lui questo luogo rappresenta anche lo spazio in cui fuggire dal resto del mondo con il quale fatica a relazionarsi.

In realtà Camillo si rifugia alla Bibliothèque Nationale perché è l'unico cunicolo del tempo di cui dispone e non sa cosa fare di se stesso, se lasciarsi andare con questa ragazza adorabile o continuare a fuggire il temuto confronto con la diversità.

Alla fine, però, l'incontro con una bella ragazza dai capelli ramati lo spingerà a desiderare una vita diversa. Insieme a lei anche gli "amici" del quartiere lo tireranno fuori dalla sua solita comfort zone.

Scansione temporale delle vicende

I capitoli hanno per protagonisti una donna dell'alta società milanese molto estroversa e audace e Camillo, il ragazzo riservato che sta conducendo le ricerche su Rossini. Le vicende di lei sono ambientate circa trent'anni prima quelle del ragazzo, la cui storia invece è contemporanea al lettore.

 L'idea dell'autore

Abbiamo recuperato un pezzo dell'intervista all'autore, in cui ha raccontato come sia nata l'idea per questo romanzo:

Il romanzo è nato dalla curiosità di sapere chi è la signora ritratta nel quadro che appare in copertina e da me acquistato casualmente a un’asta. Alle sue spalle compare un palazzo che potrebbe essere il Luxembourg a Parigi, dietro al quale ho casa. Così mi sono immaginato che la signora volesse tornare ad abitare in zona (ora è appesa nel mio salotto con vista sui giardini). A parte questo, al quadro è stato tagliato di netto un triangolo di tela in basso a destra, come per togliere la firma del pittore; da qui un altro interrogativo, scoprire chi è il pittore, altre a quello di scoprire chi è la signora.
 
Lo stile
 
Si tratta di un romanzo diverso dal solito, dal momento che la narrazione prosegue quasi per immagini seguendo il flusso di pensieri e azioni dei personaggi. Il punto di riferimento, capitolo dopo capitolo, è la commedia umana e il suo particolarissimo modo di suscitare il sorriso nel lettore anche quando mette in luce le ombre della società.

Che dire? La lettura non ci dispiaciuta, ma come un flusso ininterrotto ci ha condotto con molti dubbi alla fine del racconto.
Non ci resta, però, che ringraziare la casa editrice per averci fornito una copia omaggio e averci regalato una lettura diversa dalle solite!

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