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La vincerò mai una pecora?La vincerò mai una pecora? di Francesca Gioacchini - recensione

13:07

Per ascoltarlo lo ascoltavo, è solo che nel frattempo fantasticavo, pensavo a che pettorale si nascondesse sotto quella camicia bianca [...] e quegli avambracci [...] muscolosi ma non troppo e con la venozza sporgente che è sempre indice di possenza. E le labbra? Carnose da mordere.
Insomma ero partita per un lungo viaggio anatomico.

Alice, romana residente a Londra da cinque anni, deve fare i conti con un cambiamento importante della sua vita. Un nuovo lavoro? Una promozione? No, un fidanzato musulmano. 
Il loro rapporto, stabile e idilliaco, viene ostacolato dalle rispettive famiglie. Pregiudizi e paure si insinuano tra i pensieri di madri e padri impedendo loro di vivere a pieno il loro rapporto.
Kahil, poi, vive a Parigi. La distanza sarà un motivo in più per interrompere la relazione o tutti i problemi garantiranno, invece, il rafforzamento del loro legame?

Lo scoprirete solo leggendo La vincerò mai una pecora? di Francesca Gioacchini.

Prezzo cartaceo 7,50€/ Prezzo eBook 2,99€ per un totale di 240 pagine.

PERSONAGGI

Alice

Alice è una donna senza peli sulla lingua, forse fin troppo diretta ed espansiva al punto da cadere spesso nelle figuracce. Beh, Alice è una di noi! Nonostante le barriere linguistiche rapportarsi con gli altri le risulta sempre facile, così da riuscire ad attirare l'attenzione di un figo di tale portata conosciuto in una discoteca. Alice è una donna come tutte, una piena di sogni e aspettative che si imbatte nei problemi quotidiani che fanno parte della vita, quella vera.

Kahil

Conosciamo Kahil attraverso gli occhi di Alice, motivo per cui i contorni del suo carattere risultano più sfumati rispetto a quelli della protagonista. In generale, però, questo ragazzo franco-algerino appare come un tipo serio, dedito al lavoro e non particolarmente romantico. Nonostante le difficoltà legate alle loro famiglie non sembra voler cedere alle esortazioni dei suoi genitori di sposare una donna del suo paese o perlomeno musulmana. Anzi fa di tutto perché il suo rapporto a distanza con Alice funzioni e incontrarsi, seppur a distanza di settimane, sia possibile.

Genitori

Entrambe le famiglie dei due innamorati vivono di pregiudizi: gli italiani non vedono di buon occhio un ragazzo musulmano per la propria figlia. I franco-algerini tengono molto alle loro tradizioni e non transigono riguardo alle relazioni sentimentali.

A seguito di quell'incontro anche mio padre poté constatare che Kahil era una persona onesta e che mi amava ma questo purtroppo non bastò a placare i suoi dubbi. Appartenendo a una identità culturale così diversa dalla nostra, di cui l'idea più diffusa è che sia retrograda, aveva paura che venissi assoggettata alle regole islamiche senza possibilità di uscirne. Era convinto che Kahil non mi potesse rendere felice, temeva che non venissi rispettata.

C'è una differenza, però: la famiglia di Alice alla fine capirà le buone intenzioni di Kahil e accetterà il loro rapporto. Viceversa i genitori di lui sembrano fermi nelle loro convinzioni al punto da non rivolgere più la parola al ragazzo o negare la presenza di una fidanzata.

Quando si parla di razzismo nel mondo occidentale si pensa al disprezzo verso quei popoli con tratti somatici e colore della pelle diversi dai nostri e di solito si manifesta con atti di discriminazione verso le minoranze etniche e le persone di colore. 
Nel nostro caso il razzismo è stato biunivoco. 
Mentre i miei dopo un anno e mezzo però se ne sono fatti una ragione, [...] i suoi a distanza di anni non demordono.
Il fatto di non volermi neanche conoscere è un chiaro segno della loro chiusura mentale e se penso che siamo entrati nel secondo millennio, è ridicolo che ci siano ancora queste ristrettezze religiose.

TEMATICHE

Naturalmente razzismo e pregiudizi pervadono il racconto di Alice che non manca di sottolineare le "colpe" da entrambe le parti. Non ci sono considerazioni auliche e filosofiche, né critiche facili o banalizzazioni del tema. Alice si limita a dire ciò che accade deducendo le proprie conclusioni infastidite per la persistenza di questo rifiuto ingiustificato tra persone di diversa origine.

A questa tematica si aggiunge quella della distanza nelle relazioni.
Anche in questo caso la questione è affrontata con maturità: Alice e Kahil fanno di tutto per vedersi, una volta a Londra, la volta successiva a Parigi. Ma ciò non significa che i dubbi e le domande non si presentino puntuali ad ogni occasione. "Tiene davvero a me?" "Posso fidarmi di lui/lei?" "Funzionerà?"
Ecco che Alice ci risponde con l'unica riflessione possibile: se si ama non ci si può permettere di perdere la fiducia, soprattutto quando si è lontani, altrimenti significa che il rapporto è già arrivato al capolinea.

In ultimo vorremmo parlare anche del tema della soddisfazione lavorativa: dopo il problema della ricerca di un'occupazione, la soddisfazione per il proprio lavoro è ciò a cui ciascuno di noi mira. Alice non è pienamente soddisfatta di ciò che fa a Londra e ogni tentativo di "ricevere una pecora" sembra vano (capirete così il significato del titolo). Qual è l'esempio che la protagonista dà a noi a questo proposito? Perseverare e non demordere, prima o poi sapremo quale strada percorrere.

TRADIZIONI E LUOGHI

Sono tre i luoghi principali intorno a cui verte il racconto, tra cui vi sono due brevi riferimenti a Palermo e a Cannes. Parliamo di Roma, Londra e Parigi. Tutti e tre i luoghi diventano essi stessi personaggi, prendendo vita attraverso modi di dire e di fare, cibi tipici, caratteri delle persone.
Risulta davvero impossibile non immaginare di trovarsi lì con Alice, Kahil e i loro amici.

STILE 

Il racconto è affidato a Alice che, come riempiendo pagine di un diario, ci rende partecipi di alcuni anni della sua vita. Lo stile è diretto, in prima persona, e coinvolgente. In alcuni punti episodi esilaranti si inseriscono nel clima più serio delle tematiche più "difficili", ammorbidendo la tensione e lasciandovi ridere tantissimo!
Per leggerlo basta iniziare, dopo di che arriverete alla fine in un baleno grazie alla fluidità della penna della Gioacchini.

Non ci resta che ringraziare la scrittrice per averci permesso di leggere e commentare il suo libro, di cui abbiamo subito adorato la copertina!

PS. Mamma ne è stata colpita allo stesso modo e ci ha chiesto di farle sapere il significato del titolo perché era troppo curiosa 😄


La vincerò mai una pecora? è disponibile su Amazon
Vi parleremo presto anche del secondo libro dell'autrice Vivi qui? Sì, nel reparto frutta e verdura: la storia di Alice e Kahil non finisce qui.

Buone letture a tutti!
 
 

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4 commenti

  1. Titolo e disegno mi hanno attirata da subito! La trama è molto interessante, così il viaggio, tra cultura e tradizioni, tra le più belle capitali europee.

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  2. Sicuramente delle tematiche ancora molto attuali che sicuramente inserite in un contesto narrativo colpiscono maggiormente e portano a riflessioni che spesso diamo per scontato.

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  3. Una storia molto contemporanea che fa riflettere sugli stereotipi e i pregiudizi razziali, anche se in maniera "leggera"

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