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L'ultima nave per Tangeri di Kevin Barry (Fazi Editore) - recensione

15:00

Hola? Scusi? Vorrei avere notizie di questo traghetto in arrivo, questo traghetto che viene da Tangeri. O... che ci parte, da Tangeri.
Un silenzio triste; un gesto.

Navi che vanno, navi che vengono. Un flusso continuo di volti si staglia di fronte a due uomini irlandesi nel porto di Algesiras, in Spagna. Sembrano aver vissuto per secoli, eppure hanno una cinquantina d'anni questi due ex narcotrafficanti alla ricerca di una giovane donna, Dilly. Ãˆ la figlia di uno dei due, non è subito chiaro di chi. Maurice e Charlie sono amici da sempre, hanno condiviso tutto: le sbronze, le attività illegali e una donna. Adesso non sono altro che l'ombra di loro stessi e quest'attesa al porto li porterà a fare i conti con il loro passato.

Ecco la trama di L'ultima nave per Tangeri di Kevin Barry, edito da Fazi Editore.


Prezzo cartaceo 18,50€/ Prezzo Ebook 12,99€ per un totale di 246 pagine.

Dilly Hearne, ventitré anni, una ragazza carina, con i dreadlock, e i cani, e ha occhi verde chiaro.

Maurice e Charlie continuano a ripeterlo chiedendo della ragazza a tutti i passanti: a volte in modo insistente costringendo alcuni ragazzi a trattenersi insieme a loro finché avranno tirato fuori un'informazione su Dilly
Sembra che la ragazza abbia adottato la filosofia "rastiana" dei punkabbestia, ovvero sia una girovaga che in compagnia di qualche cane e ragazzi come lei, con i rasta per capelli, va alla ricerca di sé stessa. Voleva viaggiare nei meandri più lontani di se stessa e vedere cosa avrebbe potuto trovarci.

Ecco, appunto, il tema della ricerca: i due uomini cercano la ragazza, ma la loro indagine diventa per lo più interiore. Rivangano il passato portando alla luce, anno dopo anno, le vicende della loro vita che li ha inesorabilmente intrecciati l'uno all'altro: così il lettore viene a conoscenza delle loro attività illecite; della donna, Cynthia, per cui entrambi hanno amato e si sono accoltellati; di questa ragazza dai tratti non ben distinti come i loro ricordi.

Si siedono vicini sulla panchina. Con loro il dolore di una vita. La pena. Sono di nuovo alla deriva fra i ricordi.

E difatti la narrazione avviene attraverso pensieri e parole dei due protagonisti che si alternano in maniera indistinta, senza segni di punteggiatura ben definiti: ecco perché Charlie e Maurice diventano quasi un'unica persona, ecco perché è difficile distinguere di chi sia figlia Dilly. 
Questo stile, peraltro, è condito da parole crude, dirette e pungenti. Nessun filtro narrativo, nessun racconto favoleggiato. Si tratta del racconto di un passato dalle sfumature fosche,  riportato al lettore con contorni sfumati ma diretti. 

Lo sapevate che nella vita ci sono soltanto sette vere e proprie distrazioni?, dice.
Spara, Moss.
La numero uno? Il desiderio di morte.
Puoi giurarci, fa Charlie.
Questo si sa, dice Maurice. Cerchiamo tutti il biglietto per quel viaggio. E poi, ovviamente, c’è la lussuria, perché tutti vogliamo scopare.
In ogni caso, almeno in quantità ragionevole, dice Charlie.

Tra i ricordi emergono anche le descrizioni dell'Irlanda e delle sue scogliere, un posto che Charlie e Maurice possono davvero definire casa? In fondo hanno vissuto gran parte della loro vita da girovaghi trafficanti di droga su grandi navi.
Ma alla fine di tutto se la ricerca introspettiva permetterà loro di rendersi conto del proprio passato, nella realtà riusciranno a trovare la ragazza? O non è davvero lei che stanno cercando? Ed esiste davvero questa ragazza o è soltanto una suggestione della loro mente?

Penso sicuramente che non fosse lei. È solo il nostro...
Ne sono certo. Voglio dire, quant’è che stiamo in questo cazzo di posto?
Allucinazioni. Ecco a che punto siamo arrivati, Moss. È davvero penoso.
I nostri cervelletti bacati ci tirano brutti scherzi.

Kevin Barry non dà risposte definitive, accompagna il lettore in questo viaggio fino a che l'ultima nave per Tangeri arriverà in porto.

Che dire? Non è stata una lettura semplice, a tratti dà un senso di smarrimento non indifferente. Il lettore non riesce neppure a capire se ha voglia di continuare o lasciar perdere. Insomma entrare nelle teste dei due personaggi dona questo effetto, che probabilmente non è altro che la volontà dello scrittore.

Fa riflettere? Molto. Lo consigliamo? Sì, ma solo a chi avesse voglia da lasciarsi trasportare da tutto questo.
Noi ringraziamo Fazi Editore per averci consentito di leggere questa storia per dire la nostra qui sul blog!

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4 commenti

  1. bellissima storia
    sai che mi hai incuriosito?
    penso che lo prendero

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  2. Molto intenso e anche molto interessante, potrei prenderlo effettivamente!

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  3. Dalla descrizione mi ha incuriosita molto questo romanzo, lo trovo interessante!

    XOXO

    Cami

    Paillettes&Champagne

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