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L'ultimo Carnevale - recensione

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È piuttosto una città zoo. [...] E invece quello che a Michele pare più che mai chiaro mentre la barca procede tranquilla nel suo giro attorno alla piazza è che i visitatori vengono fatti muovere sulle passerelle, in percorsi obbligati e in spazi definiti, come tra le gabbie di uno zoo. La bestia non si vede, ma senz'altro c’è, sonnacchiosa o tesa e in agguato sotto il pelo dell’acqua, nella penombra di una calle chiusa al transito, dietro le migliaia di porte e di finestre sprangate. Resta da capire se e quando la bestia nascosta deciderà di mostrarsi. E se le sbarre delle gabbie reggeranno. 

È il 2080.  A Venezia ci si prepara per l'ultimo giorno di Carnevale, il martedì grasso. Ma la città non è più quella di una volta: dal 2065 è in gran parte sommersa, priva di abitanti e parte di un Museo in mano all'Ente Parco. Milioni di turisti si riversano su di essa per camminare tra i resti dell'antica città e divertirsi nell'ultimo giorno della grande festa veneziana. Non tutti, però, la vedono allo stesso modo: c'è chi vorrebbe restituire la città ai suoi abitanti, chi non vede ormai alcuna speranza nel futuro, chi cerca soltanto di fare bene il proprio lavoro.
Ma la vera protagonista è in ogni caso Venezia.

Ecco ciò che Paolo Malaguti ci racconta tra le pagine del suo libro, L'ultimo Carnevale, edito da Solferino.


Prezzo cartaceo 17€/ Prezzo Ebook 9,99€ per un totale di 320 pagine.


Venezia viene presentata come una città museo in cui non c'è più nulla di autentico e, chiuso il parco, rimane solo silenzio e morte. Gli abitanti sono stati trasferiti a Mestre, sulla terraferma, dunque botteghe, abitazioni e servizi hanno trovato lì la loro ubicazione.

Nell'aria c’è odore di pane fresco. Vicino a casa c’è un minimarket: l’odore del pane non è vero, viene diffuso l’aroma con appositi ventilatori, il pane arriva già sigillato da fuori. 

Riguardo ai personaggi: vi è innanzitutto l'anziano Giobbe, ormai stanco della vita e delle perdite subite, il quale compie il suo ultimo viaggio per riportare alla luce un segreto nascosto da tempo. Michele e Sandro sono, invece, due dei guardiani di pattuglia tra le acque della città: due colleghi nonché compagni di un'avventura che forse potrebbe farli avvicinare un po'.

E poi c'è Rebecca, una giovane ribelle che non accetta lo status quo di Venezia e rischia il tutto per tutto per poterla riportare al fulgore passato.
E infine Carlo, giovane guida turistica alle prese con il primo (disastroso) giorno di lavoro dopo la promozione.

Lo stile è molto scorrevole e la lettura, dunque, risulta piacevole. Ma la scelta dell'utilizzo del veneto in molte frasi del libro ci ha suscitato un po' di perplessità: è senz'altro funzionale nell'ottica del ricordo di un passato ormai noto a pochi, ma è risultato un po' ostico per noi nella comprensione di alcune espressioni. Secondo noi sarebbe bastato inserire delle indicazioni per chi non riesce ad afferrare bene tutto il lessico del dialetto veneto.


Il finale, forse inaspettato per certi versi, è la corretta rappresentazione di un genere distopico: una scelta estrema cambierà lo stato delle cose, che sia in meglio o meno sta a voi scoprirlo.

Per il resto è ben strutturato: tutti i personaggi hanno una voce, alternandosi capitolo dopo capitolo, in modo che si comprendano i diversi punti di vista che vanno a confluire nella storia.
Interessante anche la scelta di inserire ogni tanto brevi articoli di giornale che raccontano le evoluzioni, o forse dovremmo dire involuzioni della storia di Venezia a partire dai nostri giorni.

La prospettiva di futuro che ci viene fornita è naturalmente quella di un distopico, dunque drammatica, malinconica e, perché no, un po' angosciante. Di recente l'allagamento di Venezia ha suscitato questi sentimenti, leggere di una sua "morte" in un futuro non troppo lontano non risolleva di certo il morale. Ma forse potrebbe metterci in guardia e spronarci a fare di più e di meglio per le nostre città, per la Natura e per il mondo in cui proviamo a continuare ad abitare.

In ogni caso se amate il genere questo libro potrebbe fare al caso vostro. A noi è davvero piaciuto e non possiamo che ringraziare la casa editrice per averci permesso di leggere e dare una nostra opinione.

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