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Un'estate alla grande di Jennifer Weiner (Sperling & Kupfer) - recensione

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Daphne Berg, professione influencer. Le sue misure abbondanti le hanno sempre dato problemi durante la crescita, ma adesso sono la sua forza: persino una famosa stilista l'ha scelta per promuovere i suoi capi sui social. 
E adesso la sua ex migliore amica, Drue, quella che l'ha colpita più pesantemente, è tornata da lei per chiederle di farle da damigella d'onore al proprio matrimonio. E se questo grande evento estivo si trasformasse in una scena del crimine dove a morire fosse proprio la sposa?
Da influencer a detective Daphne si troverà a investigare per risolvere il mistero di questa morte sospetta e improvvisa fino alla scoperta della verità.

Ecco il romanzo Un'estate alla grande di Jennifer Weiner, edito Sperling & Kupfer.

Prezzo cartaceo copertina rigida 18,50€, copertina flessibile 5€
Prezzo eBook 9,99€ per un totale di circa 330 pagine.
 
 Il lavoro dell'Influencer

Una buona dose del romanzo punta a sottolineare tutte le sfaccettature di quello che è diventato a tutti gli effetti un lavoro oggi, quello dell'influencer.
Mestiere da molti criticato e preso di mira perché non considerato una vera professione, eppure come ogni altro richiede sacrificio, passione e impegno costante.
Non basta scattare una foto qualunque e caricarla su Internet: ogni foto assume un preciso significato e mira a veicolare un preciso messaggio, giusto o meno che sia.

Tutte le mattine fotografavo e postavo il mio outfit del giorno, taggando i marchi o i negozi in cui avevo fatto acquisti sul mio profilo Instagram e sul mio blog, che avevo chiamato Big Time. Trucco e capelli erano studiati in base alle mise, soprattutto se indossavo abiti che mi erano stati regalati o, meglio ancora, che ero stata pagata per indossare. Tutto questo aveva comportato un certo esborso di denaro, in tagli di capelli, colore e messe in piega, oltre a diverse spedizioni da Sephora e molte ore passate a guardare tutorial di make-up su YouTube prima di trovare uno stile che potessi fare mio. Era stato un investimento: speravo che avrei avuto un ritorno.
 
Apparenza e realtà
 
Un'altra tematica onnipresente nel libro è proprio questa: Daphne lavora "dietro uno schermo" dal quale comprendere cosa sia reale e cosa non lo sia non è sempre facile; Drue vive in un mondo patinato che nasconde molto più di quanto mette in mostra. E poi c'è uno sconosciuto, un tale di nome Nick, con cui Daphne trascorre una notte di passione prima del matrimonio. Peccato che non sappia chi sia e che l'indomani si dilegui nel nulla. È davvero l'uomo bello e gentile che ha conosciuto per poche ore?
«Ãˆ solo che, secondo me, Internet è un posto dove le persone alla fine si sentono da schifo, o fanno del male ad altre persone. E tutti fingono. Tutti cercano di presentarsi al meglio. Di ingannare. E quando non fanno questo, se ne stanno seduti dietro i loro schermi, a dare giudizi e a sentirsi superiori a chiunque quel giorno ritengono sessista o razzista.» [...]
 «Non hai tutti i torti. Sì, la gente finge, e sì, cerca di nascondere i dettagli più brutti della sua vita. Ma non si tratta soltanto di questo. I giovani possono raccontare le loro storie e trovare un pubblico.»
 
 Cos'è la felicità?

Questa sembra la domanda a cui tutti i personaggi cercano risposta.
Quel binomio "apparenza-realtà" è spesso affiancato da quello "pregiudizio-onestà", nonché dall'idea che l'altro viva una vita migliore della propria: per questo aleggia nel romanzo un antagonista molto chiaro, l'invidia, da cui tutti sono in parte influenzati.

Risentii la sua voce carica di scherno («Ci facevi pena!») e ripensai a quanto male mi aveva fatto, più di quel tizio che mi aveva chiamato cicciona e stronza. Spero per lei che non ci provi neanche a prendersi il merito. Se mi dice che se non fosse stato per lei, non sarebbe mai successo niente, quel video non sarebbe mai diventato virale e io a quest'ora non sarei un'influencer, giuro che le tiro un'insalatiera in testa.

Stile

Si tratta di un romanzo giallo che potremmo definire "soft". Niente adrenalina alle stelle, niente suspence, nessuna rocambolesca ricerca della verità. Le indagini sono quasi una ricerca privata di ciò che non quadra, peraltro svolte da una donna che non ha niente a che vedere con un detective.
Ecco perché possiamo raccomandarlo a chiunque ami un giallo non troppo incalzante o anche a chi non ama particolarmente questo genere, perché l'obiettivo dell'autrice è tutt'altro: c'è più che altro vita reale che invenzione e mistero in questo libro.

A noi è piaciuto! Chissà se abbiamo convinto voi a dargli una possibilità.
Intanto noi ringraziamo la casa editrice per la copia e la fiducia forniteci!
 


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