Oggi per noi il reggiseno rappresenta un'indumento quotidiano che indossiamo spesso automaticamente. Ma cosa facevano le donne prima della sua esistenza? E come nacque l'idea di creare un tale elemento della biancheria intima?
Avreste mai potuto immaginare che già le donne romane utilizzassero dei sostegni per il seno?
A differenza di oggi, in cui le donne fanno di tutto per far apparire il loro seno più grande, a quel tempo si cercava di nasconderne la grandezza: vi era il mammillare per appiattire e diminuire la crescita; lo strophium usato come semplice sostegno per i seni più piccoli; il cestus invece era indicato per i seni più abbondanti, perché era una sorta di corpetto che dall'inguine arrivava alla base del petto.
Nell'esempio riportato sotto sono presenti delle atlete con l'abbigliamento tipico di gare sportive, che utilizzavano questi "bikini", ovvero strophium per sostenere il seno.
Ancora nel Duecento il seno procura scandalo se particolarmente evidenziato. Alcune donne utilizzavano il cosiddetto pelicon, un corpetto imbottito da fodera di pelliccia che sottolineava le curve. Dante a tal proposito, nel XXIII canto del Purgatorio, descrive le donne come "..le sfacciate donne fiorentine che va mostrando con poppe il petto."
Nel corso del Medioevo comincia l'uso del corpetto stringato, che nascondeva il seno appiattendolo e conferendo risalto al ventre, secondo i dettami del puritanesimo cristiano.
Viceversa la moda rinascimentale prevedeva un corpetto, che mettesse in risalto le scollature comprimendo il seno verso l'alto.
Recentemente è stato rivenuto nel castello di Lengberg (Austria), durante una campagna di scavi archeologici nell'edificio, un capo d'intimo risalente al XV secolo: si tratta di un reggiseno di lino ante-litteram molto simile a quelli moderni. Molti dubbi sono sorti sulla possibilità che fosse davvero così antico, ma l'archeologa esperta di tessuti, la Nutz, ha confermato tale ipotesi.
Sul finire del Cinquecento veniamo a conoscenza, grazie al manuale di ostetricia e puericultura di Mercurio Scipione, della cosiddetta fascia mamillaris o pectoralis, un sostegno per il seno adatto soprattutto alle nutrici: era costituito da coppe tenute su con dei nastri legati al collo e al dorso (un po' come i nostri costumi).
E' dal Seicento in poi che inizierà l'uso costante del corsetto e si diffonde dapprima tra l'alta società . Erano realizzati con stecche di balena, che riuscivano a comprimere a tal punto da donare una vita estremamente sottile e un seno molto alto. E' chiaro che più che un capo d'abbigliamento sembrava proprio uno strumento di tortura, che generava spesso problemi ossei di malformazione. Purtroppo oggi questa "moda" ha ripreso il suo corso sottoponendo le ragazze agli stessi problemi già visti in passato.
Solo grazie a Herminie Cadolle questa pratica ebbe fine: nel 1889 portò all'Esposizione Universale di Parigi il primo modello di reggiseno. Si chiamava corselet-gorge ("corsetto per il busto"): era ancora attaccato ad un corsetto con lacci che si stringevano sul retro, ma adesso sospendeva il seno tramite spalline in fibra elastica che passavano da sopra.
La Cadolle con il suo spirito avventuriero si spinse fino a Buenos Aires dove aprì un negozio di reggiseni.
Abbiamo pensato di offrirvi questo articolo, un po' insolito, poichè quest'anno ricorre il centesimo anniversario della produzione ufficiale del reggiseno, che ha fatto la differenza nelle nostre vite :)
Avreste mai potuto immaginare che già le donne romane utilizzassero dei sostegni per il seno?
A differenza di oggi, in cui le donne fanno di tutto per far apparire il loro seno più grande, a quel tempo si cercava di nasconderne la grandezza: vi era il mammillare per appiattire e diminuire la crescita; lo strophium usato come semplice sostegno per i seni più piccoli; il cestus invece era indicato per i seni più abbondanti, perché era una sorta di corpetto che dall'inguine arrivava alla base del petto.
Nell'esempio riportato sotto sono presenti delle atlete con l'abbigliamento tipico di gare sportive, che utilizzavano questi "bikini", ovvero strophium per sostenere il seno.
Mosaico Fanciulle in bikini, Villa del Casale, Piazza Armerina Sicilia |
Ancora nel Duecento il seno procura scandalo se particolarmente evidenziato. Alcune donne utilizzavano il cosiddetto pelicon, un corpetto imbottito da fodera di pelliccia che sottolineava le curve. Dante a tal proposito, nel XXIII canto del Purgatorio, descrive le donne come "..le sfacciate donne fiorentine che va mostrando con poppe il petto."
Nel corso del Medioevo comincia l'uso del corpetto stringato, che nascondeva il seno appiattendolo e conferendo risalto al ventre, secondo i dettami del puritanesimo cristiano.
Viceversa la moda rinascimentale prevedeva un corpetto, che mettesse in risalto le scollature comprimendo il seno verso l'alto.
Recentemente è stato rivenuto nel castello di Lengberg (Austria), durante una campagna di scavi archeologici nell'edificio, un capo d'intimo risalente al XV secolo: si tratta di un reggiseno di lino ante-litteram molto simile a quelli moderni. Molti dubbi sono sorti sulla possibilità che fosse davvero così antico, ma l'archeologa esperta di tessuti, la Nutz, ha confermato tale ipotesi.
Sul finire del Cinquecento veniamo a conoscenza, grazie al manuale di ostetricia e puericultura di Mercurio Scipione, della cosiddetta fascia mamillaris o pectoralis, un sostegno per il seno adatto soprattutto alle nutrici: era costituito da coppe tenute su con dei nastri legati al collo e al dorso (un po' come i nostri costumi).
E' dal Seicento in poi che inizierà l'uso costante del corsetto e si diffonde dapprima tra l'alta società . Erano realizzati con stecche di balena, che riuscivano a comprimere a tal punto da donare una vita estremamente sottile e un seno molto alto. E' chiaro che più che un capo d'abbigliamento sembrava proprio uno strumento di tortura, che generava spesso problemi ossei di malformazione. Purtroppo oggi questa "moda" ha ripreso il suo corso sottoponendo le ragazze agli stessi problemi già visti in passato.
Solo grazie a Herminie Cadolle questa pratica ebbe fine: nel 1889 portò all'Esposizione Universale di Parigi il primo modello di reggiseno. Si chiamava corselet-gorge ("corsetto per il busto"): era ancora attaccato ad un corsetto con lacci che si stringevano sul retro, ma adesso sospendeva il seno tramite spalline in fibra elastica che passavano da sopra.
La Cadolle con il suo spirito avventuriero si spinse fino a Buenos Aires dove aprì un negozio di reggiseni.
Nel 1910 la newyorkese, Mary Phelps Jacob,dovendo partecipare ad un evento importante scelse di indossare un abito molto scollato e trasparente, dal quale spuntavano le stecche del corpetto. Grazie all'aiuto della domestica francese, Mary improvvisò un nuovo reggiseno con due fazzoletti e dei nastri rosa senza corsetto. Il suo nuovo capo entusiasmò a tal punto le altre donne che le chiesero di riprodurlo per loro.
Dal 1914 cominciò a produrre il nuovo capo d'intimo aprendo un'impresa, che successivamente venne venduta alla Compagnia di Corsetti Warner Brothers di Bridgeport nel Connecticut.
Si decretò, dunque, la morte del corsetto e la nascita del reggiseno moderno!!
Oggi esistono davvero tanti modelli, colori, forme e taglie per soddisfare le esigenze di tutte noi :)
Vi riportiamo un indovinello popolare, che abbiamo trovato sul web, a nostro parere molto simpatico:
<<...lo strumento che aiuta i bisognosi, contiene (o trattiene) i forti, sostiene (o sorregge) i deboli, raduna i dispersi, separa la destra dalla sinistra, solleva la masse e attira i popoli>>
Abbiamo pensato di offrirvi questo articolo, un po' insolito, poichè quest'anno ricorre il centesimo anniversario della produzione ufficiale del reggiseno, che ha fatto la differenza nelle nostre vite :)