Le sue prede erano ancora libere da qualche parte là fuori. Là dove gli uomini sono convinti di essere padroni della propria vita e non sanno che quel filo sottile è retto e governato da ciò che non è vita, da ciò che è realmente tutto e probabilmente niente. Loro non sanno che la vita di ciascun uomo è governata dalla morte.
Eh sì queste parole sono un po' macabre, ma sono perfette per presentarvi il libro di oggi. Si tratta del romanzo Silenzi di porpora di Carlo Romano, edito da Falco Editore. Sicuramente tra i vari romanzi ricevuti dalla casa editrice in collaborazione questo è stato il più inquietante. Ciò, però, non significa affatto che ci sia dispiaciuto, anzi lo abbiamo letto entrambe tutto d'un fiato!
L'ambientazione è quella che più avvicina il romanzo a noi, la terra siciliana. Qui Giovanni Raimondi, il capitano dei carabinieri della sezione di biologia del RIS di Messina viene messo a capo di un'indagine macabra e terrificante: vengono trovate coppie di cadaveri di diverse età nei diversi musei dell'isola. Le membra tagliate e ricomposte dei vari corpi inquietano persino gli agenti del RIS. Nessuno ha mai visto niente del genere. Tra indagini, prove, analisi e sopralluoghi si arriverà a scoprire una verità raccapricciante di un assassino tormentato dal suo passato!
L'elemento che rende il racconto così incalzante e tetro, e allo stesso tempo estremamente realistico, è la minuzia di dettagli che ci offre l'autore. E ne spieghiamo il motivo: Carlo Romano, l'autore, è un biologo molecolare e Maggiore dei Carabinieri del RIS di Messina, esattamente come il protagonista del romanzo. Ha fatto della sua esperienza lavorativa un romanzo in cui aspetti reali o verosimili si intrecciano con elementi romanzeschi che tingono il giallo dei suoi colori più neri.
Ed è questa associazione scrittore-biologo che rende il romanzo un'opera perfettamente riuscita!
Parliamo adesso dei suoi personaggi: il capitano e i suoi colleghi sono davvero delle personalità ben costruite, sono agenti seri in alcuni casi, uomini allegri e pronti a scherzi e insulti ma anche esseri umani attenti a sentimenti amorevoli e sensazioni d'orrore.
Non dimenticheremo certo il divertentissimo sketch tra il capitano Raimondi, il maresciallo Santarelli e la signora Marina, proprietaria di un circo!
A dire la verità la prima parte mi ha inquietato più di tutte: muore una giovane donna di 22 anni, di nome Roberta, che aveva un fratello minore e una sorella maggiore. A rendere la mia lettura ansiosa è stata la descrizione del profilo di una donna perfettamente identica a me in questi tre dati - la Blu
Non vi riveliamo di più ma sappiate che la Chimera, il mostro dell'antica mitologia classica, è uno degli elementi chiave di questo giallo!
Non vi resta che leggerlo!