Nella vita non è mai tutto bianco o nero, non esiste solo il bene o solo il male. Sono le sfumature a creare il mondo e fare di noi ciò che siamo, esseri umani con dubbi, fragilità , sofferenze, errori, sensi di colpa.
Quando una donna subisce una violenza non ha alcuna colpa, se un bambino nasce da un rapporto simile non ha alcuna colpa. Eppure qualcuno deve assumersi una responsabilità , qualcuno dovrebbe pagare per aver causato dolore. Ecco perché in un luogo isolato, di apparente vita di fede e amore, strane morti iniziano a tingere di sangue un luogo di Dio. E nessuno sembra saperne il motivo, nessuno comprende bene perché accada. E se fossero semplici omicidi si ricercherebbe un killer vero e proprio, e invece i continui suicidi dimostrano che l'unico vero killer a volte non è altri che il senso di colpa.
Così un'abbazia medievale collocata su un colle vicino Roma, monaci devoti, un clima tetro e morti inspiegabili sono gli ingredienti base per un romanzo ben compiuto all'interno del genere giallo/thriller, ovvero La libertà del pettirosso di Francesco Di Giulio edito da Lettere Animate Editore.
€2,99 per 132 pagine |
Lo turbava anche il fatto che quell'incubo si volatilizzasse dopo qualche giorno dalla composizione di quelle strane parole. Ne rimaneva sconcertato e si chiedeva cosa volesse significare.
L'autore di questi delitti non si capacita di ciò che gli è accaduto e che gli accade, vede in sogno le sue prede e poi è costretto a scrivere un monito su un foglio di pergamena per non soffrire più e liberarsi da quegli incubi.
Così la scelta del titolo da parte dell'autore è davvero esemplare: secondo quanto si dice, un pettirosso si trovava sul Golgota e, vedendo Gesù crocifisso, cercò di liberarlo dalla corona di spine che portava in testa e, così, si macchiò il petto con il suo sangue. Per ringraziare il piccolo uccello, Gesù decise di lasciarli quel segno rosso così che tutti potessero riconoscere da lontano quella creatura così generosa.
Così la scelta del titolo da parte dell'autore è davvero esemplare: secondo quanto si dice, un pettirosso si trovava sul Golgota e, vedendo Gesù crocifisso, cercò di liberarlo dalla corona di spine che portava in testa e, così, si macchiò il petto con il suo sangue. Per ringraziare il piccolo uccello, Gesù decise di lasciarli quel segno rosso così che tutti potessero riconoscere da lontano quella creatura così generosa.
Che il piccolo artefice di queste morti sia come questo pettirosso e si sia elevato a salvatore di quei monaci che avevano peccato, macchiandosi del loro sangue e li abbia liberati dal senso di colpa? A sua volta, poi, si è liberato dal male che lo affliggeva allontanandosene del tutto come fanno i pettirossi:
Un tuono impetuoso cadde in lontananza facendo spaventare alcuni pettirossi che volarono via dagli alberi in cerca di un riparo più sicuro nelle vicinanze. Gli animali da sempre vivono d'istinto, è il loro modo per comunicare e per esprimere le emozioni che li circondano. [...] Essi sapevano distinguere la presenza del male e quindi potevano fuggire da esso.
" [...]Se anche noi uomini potessimo rammentare, grazie all'esempio degli animali, la nostra innata capacità di sentirci in pace con noi stessi nel qui e ora, anche noi saremmo senza dubbio più felici"
Lo stile narrativo dell'autore è molto incalzante per condurre il lettore nei meandri fisici dell'abbazia e astratti delle menti intricate dei suoi abitanti, per farlo entrare in quell'oscurità che domina gli eventi. Davvero ben scritto e accurato!
Lo consigliamo ama questo genere e a chiunque abbia voglia di indagare l'animo umano fin nelle sue profondità grazie all'analisi di questi personaggi.
Ringraziamo davvero Francesco Di Giulio per averci fatto conoscere il suo romanzo, per averci consentito di leggerlo e soprattutto per la sua estrema disponibilità !
Un tuono impetuoso cadde in lontananza facendo spaventare alcuni pettirossi che volarono via dagli alberi in cerca di un riparo più sicuro nelle vicinanze. Gli animali da sempre vivono d'istinto, è il loro modo per comunicare e per esprimere le emozioni che li circondano. [...] Essi sapevano distinguere la presenza del male e quindi potevano fuggire da esso.
" [...]Se anche noi uomini potessimo rammentare, grazie all'esempio degli animali, la nostra innata capacità di sentirci in pace con noi stessi nel qui e ora, anche noi saremmo senza dubbio più felici"
Lo stile narrativo dell'autore è molto incalzante per condurre il lettore nei meandri fisici dell'abbazia e astratti delle menti intricate dei suoi abitanti, per farlo entrare in quell'oscurità che domina gli eventi. Davvero ben scritto e accurato!
Lo consigliamo ama questo genere e a chiunque abbia voglia di indagare l'animo umano fin nelle sue profondità grazie all'analisi di questi personaggi.
Ringraziamo davvero Francesco Di Giulio per averci fatto conoscere il suo romanzo, per averci consentito di leggerlo e soprattutto per la sua estrema disponibilità !
Siamo tutti eternamente schiavi dei nostri segreti, siamo tutti timorosi prigionieri di ciò che è dentro di noi.