Buongiorno a tutti :) Ricordate questa foto che tempo fa abbiamo caricato sul nostro profilo Facebook e Instagram? La frase in essa riportata è tratta dal libro "Tre tazze di tè" di Greg Mortenson.
Egli, un alpinista americano per passione, ha vissuto un'esperienza unica e ha deciso di raccontarla in un libro: nel 1993 dopo una delle sue scalate fu accolto da una comunità pakistana molto povera nel villaggio di Korphe. A causa dei problemi della discesa le persone del luogo lo aiutarono a riprendersi prima di tornare in patria. Per ringraziare quella povera gente Mortenson promise che, una volta in America, avrebbe cercato fondi da ogni parte per dare loro la possibilità di avere una scuola e un maestro, che fosse presente in maniera più costante. E così fece.
Di recente è sorta una accusa conto lo scrittore per il fatto che abbia inventato alcune vicende legate a questa sua esperienza e che abbia addirittura esagerato il numero di scuole da lui fondate (che si dice sia in numero di 55 tra Pakistan e Afghanistan). Ma io non sono qui nè per giudicare lui nè per sollevare dispute su questa accusa, vorrei invece vedere e analizzare il racconto come tale.
Dal mio punto di vista il libro, dunque, non è altro che la testimonianza dell'esperienza, che un uomo ha avuto in una realtà lontana dalla propria da diversi punti di vista, una realtà in cui non esisteva neanche l'alfabetizzazione. Ed è il confronto tra la nostra civiltà industrializzata e moderna e un popolo che vive ancora secondo antiche tradizioni a costituire uno dei punti focali del libro: si parla tanto di tolleranza e di razzismo ormai da tempo e un racconto come questo non può che aiutarci a capire come in tutti gli angoli della Terra, compresi i più remoti, si possono trovare uomini come chiunque di noi che, sebbene vivano in condizioni assolutamente diverse dalle nostre, non sono affatto diversi da noi.
La genuina semplicità delle loro tradizioni e la loro naturale predisposizione ad aiutare il prossimo ci permette di capire quanto si dovrebbe guardare anzi più a loro che al nostro mondo meschino per certi versi: la loro semplicità si riassume in quella frase iniziale per la quale basta condividere due tazze di tè con qualcuno e si è già considerati ospiti onorati, ne serve soltanto una terza per divenire addirittura parte della famiglia :)
Che ne pensate? Chi ha mai letto questo libro? Fatemi sapere le vostre opinioni ;)
La Blu