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La figlia sconosciuta - recensione

15:59

Possibile che quei fiori così belli e dal profumo tanto delicato potessero fare così male? Possibile? [...] Io ero come l'oleandro, bella fuori e cattiva dentro. Mi avevano insegnato a essere affascinante, a sorridere e a ringraziare come una brava bambina, non a esprimere ciò che sentivo.

Esistono diversi modi per educare i propri figli, per dare loro i mezzi per districarsi tra le difficoltà della vita accogliendo allo stesso tempo le persone a cui si tiene.
Francesca ha ricevuto la peggiore delle forme educative: è stata ignorata, maltrattata e rinnegata dal suo stesso padre. Da sempre cresciuta con un'idea distorta dell'amore e con una totale assenza di emozioni nella vita, non riesce ad esprimere il suo vero io e cadere in depressione è inevitabile.
Ha un marito, Luca, e due figli, le sue ancore di salvezza. Finché un altro uomo si fa strada nelle parti più nascoste del suo animo, riportando alla luce la parte repressa della sua anima.

La vita di Francesca e le vicende legate alle sue sofferenze sono trattate in maniera eccellente da Sara Recordati nel suo romanzo La figlia sconosciuta, edito da Bookabook.


Prezzo cartaceo 16€/ Prezzo Ebook 5,99€ per un totale di 350 pagine.


La violenza psicologica è più subdola delle botte perché non lascia tracce visibili sul corpo, ma è altrettanto spaventosa.

Sentirsi minacciati costantemente è una delle peggiori condizioni in cui vivere e se la violenza deriva direttamente da qualcuno presente tra le mura domestiche la situazione diviene subito insostenibile.

Francesca, sin da piccola, è costretta a vivere al fianco di un padre che non vede altri che se stesso.
È un artista, dicono. Ãˆ naturale che guardi il mondo in modo diverso.
E invece no. L'artista dovrebbe osservare solo la bellezza, dovrebbe praticare soltanto quella.
Ma se essere ignorati può far male, essere denigrati e considerati buoni a nulla segna ancora più un anima fragile, come quella di un bambino.
E restarne traumatizzati e condizionati è inevitabile.


La depressione è quella cosa lì, informe, che ti agguanta giorno dopo giorno, a partire da quando sei troppo piccolo per rendertene conto. E non ti lascia vivere. Cioè, vivi ma non sei tu. [...]
A fatica ho capito perché mi era successo: invece di essere allevata in un confortevole e protettivo nido, sono cresciuta su un letto di spine, dove la sensazione di pericolo era costante.

Lo stato depressivo comporta per la protagonista la creazione di un alter ego, un Mister Hyde che viene fuori quando la remissiva e docile Chicca viene messa a tacere. E così diventa Franci, allegra, sfrontata e ardente, libera dalla maschera indossata per tutta la vita, libera da legami, dissoluta e fedifraga.

Franci, dunque, completa Chicca, ma le due non riescono quasi mai a convivere se non per brevi attimi: così Chicca è per Luca, Franci è per un altro uomo.

L'istinto da lettore spinge a odiarla e amarla allo stesso tempo: la si giudica per le sue scelte, ma la si compatisce per la sua vita sofferta.
E riesce, dunque, a immedesimarsi nel suo inconscio, grazie naturalmente allo stile fluido e coinvolgente della scrittrice.

Ad essere sincere ci sono stati giorni in cui dopo aver letto alcuni passi ci è venuta voglia di lasciar perdere quella lì e giorni in cui staccare gli occhi dalle parole per saperne di più era impensabile!

Leggetelo! E percorrete insieme a Francesca le scelte di vita che l'hanno condotta a una terribile scelta, non ve ne pentirete!


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7 commenti

  1. sembra molto interessante questo libro grazie della bella presentazione

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  2. Moto intensa la trama di questo libro, penso che lo leggerò ..

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  3. Una presentazione molto accurata, leggerò anch'io questo libro ^^

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  4. è proprio vero spesso si sottovaluta la violenza psicologica rispetto a quella fisica…… la trama di questo libro devo dire che mi attira molto

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  5. Un altro libro che finisce in wishlist!!

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  6. mi incuriosisce molto questo libro, sono proprio curiosa di leggerlo

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  7. mi piace molto l'argomento. la violenza psicologica a mio parere andrebbe punita severamente, peccato che non sia verificabile quanto una violenza fisica ma fa più danni

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