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Quindici milligrammi - recensione

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"Ero nata fra le speranze degli anni Sessanta, attraversando il piombo dei Settanta, e ora che si apriva il mattino della vita, il mondo nuovo, ora che potevo rendermi protagonista nell'universo femminile nel quale avevo talmente desiderato entrare, ma a modo mio [...], mentre le donne scendevano in piazza, cadevo vittima dei primi attacchi di panico."

Addolorata, detta Dolly, racconta la sua vita sin dall'infanzia attraverso gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Sono stati anni di cambiamenti, anche molto grossi, per la nostra società e certamente non hanno sottratto Dolly, la sua famiglia e le sue amiche al test di sopravvivenza. Crescere all'epoca forse poteva anche risultare più semplice rispetto ad oggi, ma forse era proprio rimanere bambini la vera sfida.
Ecco cosa ci racconta Quindici milligrammi, scritto da Nuccia Benvenuto edito dalla casa editrice L'Erudita.

Prezzo cartaceo € 15,00 per un totale di 150 pagine.


Gli anni di Dolly sono gli anni delle grandi invenzioni, tutto ciò che per noi adesso è un accessorio comune della casa era un gran lusso per lei e la società. Ciò non significa che i cambiamenti, però, abbiano davvero attecchito subito e ovunque: le donne, ad esempio, non sono subito riuscite a guardarsi in altro modo che come casalinghe e mamme che erano state fino a quel momento. Tranne Dolly, lei vive la modernità e ha bisogno di trovare la sua posizione non convenzionale in questo nuovo mondo.

I cortei del 1967 con il lungo elenco di rivendicazioni faranno scalpore, ma i processi culturali e anche politici che porteranno a veri cambiamenti saranno lunghi e faticosi. Non bastano le leggi, è
necessaria una società a misura di donna. Ci sarebbe stata mai? C’è oggi? Le donne come mia madre, mia zia e tutte quelle della loro generazione [...] venivano a scontrarsi con una realtà considerata invasiva o addirittura aggressiva, inadatta alla loro esigenza di sicurezza, di protezione, di subordinazione. Fanatiche, per DNA, del potere assoluto del pater familias, educate ad esaltare i ruoli tradizionali della famiglia, nello scontro nascente tra conservazione e innovazione continuavano a vivere crogiolandosi nel mito della casalinga felice, regina della casa, invasa dagli elettrodomestici ma prigione dorata del miracolo economico. 

La cosa che maggiormente aveva tenuto fuori Dolly dalle necessità del suo tempo, dai vincoli che le venivano imposti, era la musica. Perché, anche se talvolta non ce ne rendiamo conto, la musica salva e rinvigorisce.

La musica che mi aveva sempre dato felicità, la mia musica, quella che mi scoppiava dentro, che mi scioglieva il cuore, la mente, le gambe, le braccia. 

Ma anche l'amore... La scoperta di questo sentimento e tutte le sue implicazioni e complicazioni saranno la sfida più grande che la protagonista dovrà affrontare: l'amore per la famiglia, l'amore per gli amici e l'amore verso l'altro sesso. E non sempre quest'ultimo sarà il più complicato. Scoprire tutte le sue sfaccettature e accettare le nuove sensazioni sarà, dunque, la sua sfida più grande.

Questo libro a noi è sembrato un grande spaccato degli anni passati ma ancora abbastanza recenti, gli anni dei nostri genitori e dei nostri nonni certamente, di cui conoscevamo solo qualche stralcio: leggere il libro della Benvenuto consente alle nostre generazioni di confrontarsi, così, con un epoca da noi distante, ma alquanto vicina. A nostro modo di vedere potrebbe essere una lettura che aiuterebbe noi giovani a comprendere i nostri genitori o il nostro mondo e la nostra vita in maniera diversa dal consueto!

Dunque ringraziamo infinitamente la scrittrice per averci consentito di leggere anche questa sua bella storia! Per chi volesse conoscere altri romanzi della Benvenuto, potete dare un'occhiata alla nostra recensione di Scritto nell'acqua.

Tu sai quanto pesa una lacrima? Una lacrima? Che ne so! quanto? 15 milligrammi. E quanti sono? Dai, fammi vedere una tua lacrima così te la peso e te la fotografo. Le lacrime non si possono  fotografare, mi stai prendendo in giro perché sono piccola. Ma no, se vieni domani ti faccio vedere. 

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5 commenti

  1. il periodo storico è molto interessante per molti versi e per niente semplice sia per i giovani che per gli adulti, mi piacerebbe leggerlo

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  2. Mi piace molto il periodo storico in cui è ambientato bella la trama di sicuro lo leggerò

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  3. Wow, davvero interessante! In effetti a noi giovani manca un pezzo di storia che faremmo meglio a conoscere meglio perché è quella che ha immediatamente forgiato la vita degli anni che ci riguardano di più.

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  4. La trama mi sembra molto interessante .. Mi piacerebbe approfondire meglio. Sono sicura che questo libro potrebbe piacere a mia mamma

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  5. Anni difficili ed anni bellissimi, un periodo storico che i giovanissimi dovrebbero imparare a conoscere, trama interessante

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