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L'ultima volta che ho visto Parigi

15:47

  Una brezza leggera contro la guancia richiamò la sua attenzione sulla città che si illuminava.
  Il suo corpo si ammorbidì quando gli occhi rimasero affascinati dal richiamo scuro della torre Eiffel contro un cielo viola che virava al cobalto, poi si intensificò in una luminosa polvere azzurra. Il cuore le faceva male nel petto. La bellezza di quel luogo le era entrata nell'anima. Fuggire avrebbe significato morire. Non poteva abbandonare Parigi. Non quel giorno.

La magia dell'antica città di Parigi ha sempre affascinato uomini e donne, pronti ancora oggi ad attraversare continenti pur di vederla! Io certamente appartengo a questa categoria di persone e, scorgendo tra i vari titoli in libreria il nome Parigi, non potevo che restarne attratta.

Sto parlando del romanzo di Lynn Sheene, "L'ultima volta che ho visto Parigi", edito da Leggereditore.



L'epoca storica di riferimento è quella bellica e pre-bellica della Seconda Guerra Mondiale: immaginate, dunque, una giovane donna americana, di umili origini prima e sposata a un ricco possidente poi, lasciare l'America per andare a Parigi (aggiungerei, nel momento più sbagliato!).
Ma perché proprio Parigi? Perché un uomo conosciuto nella propria terra, nonché suo amante, le descrive Parigi come un luogo d'incanto, dove la bellezza è la padrona! Claire, in fuga dal marito che ha scoperto della sua menzogna riguardo la sua condizione sociale, si ritrova in un mondo completamente diverso dal suo e da quello che si aspettava: le feste e i divertimenti non riempiono più le strade della mitica Parigi, e la guerra è alle porte.

L'incontro fortuito con un'anziana fioraia parigina rinomata le permetterà di riconoscere in quella città quel barlume di un passato non ancora sepolto dall'orrore della violenza. Un negozio di fiori e una guerra non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro, eppure coesistono. Madame Palain è convinta che per vincere una guerra bisogna tener fede alla bellezza:

  Claire scrutò la tenda da sole azzurro intenso sotto il balcone ai suoi piedi. La scritta sbiadita LA VIE EN FLEUR sembrava grigio scura alla luce morente.
  Tutti vedevano la sua bellezza [...] Ma Madame aveva visto qualcosa in più. Qualcosa degno di essere salvato. [...]
  La bellezza poteva essere un dono dato alle nostre anime dai cieli. [...] C'era forza nell'eleganza. Claire non avrebbe lasciato fallire il negozio.

La guerra, però, è sempre guerra e pian piano si insinuerà così a fondo distruggendo anche le cose migliori, anche i migliori! Claire sarà chiamata a combattere per la libertà in prima persona (dalla parte della Resistenza parigina), a difendere gli altri e a rinunciare alle persone più care e a tutto il resto. Quando anche l'amore toccherà appena la sua vita, gli verrà subito strappato via e la lotta e la forza saranno le sue due uniche armi per cambiare ogni cosa.

Uno dei personaggi che ho davvero amato è stata proprio la signora Palain, una donna sui sessant'anni, piccola, con le guance squadrate e la mascella dura che si estendeva fino ai capelli grigi raccolti saldamente in una crocchia. Aveva la postura eretta di una ballerina, le braccia esili incrociate sul petto. Quando la giovane Claire arriva a Parigi è praticamente sola, ma lei le fa da madre e da maestra, le insegna il francese e l'eleganza dei fiori, le dà consigli di vita. È da un lato il suo datore di lavoro severo e duro talvolta, ma poi si trasforma in una docile e comprensiva madre nei momenti più difficili.

Claire, invece, è innanzitutto una ragazza spaesata, che per la seconda volta nella sua vita si ritrova a ricominciare dal principio. A Parigi trova una città diversa da quelle americane, una città piena di storia e di un passato sempre persistente:

<<La storia ci circonda. Non si possono aprire gli occhi, non a Parigi, senza vedere qualcosa che non sia stato toccato da qualcuno tanto tempo prima.>> [...] <<Forse scappi dai tuoi fantasmi. Qui invece noi viviamo insieme a loro.>>

In effetti Claire fugge dal suo passato, un passato di povertà nella sua infanzia e un passato di menzogne e assenza di sentimenti nella giovinezza. A Parigi è portata, invece, a confrontarsi con esso: la città è ben lontana dal suo passato fisicamente e idealmente ma non fa altro che portarle tutto alla memoria. Soltanto confrontandosi con il passato affrontandolo, Claire riuscirà a vincerlo esprimendo pienamente il suo carattere risoluto e pieno di coraggio!

Le tematiche che pervadono il libro sono certamente abbastanza crude e dolorose, ma come Claire non può sfuggire al proprio passato, anche noi non possiamo non confrontarci con il nostro. Perché la guerra non è successa e basta, ricordarla ci dà insegnamenti di vita!

Dunque lo consiglio a tutti, a tutti quelli che non hanno paura di conoscere e conoscersi!

La Blu

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5 commenti

  1. Bellissime parole, mi piacerebbe visitare Parigi, prima o poi ci andrò
    Alessandra

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  2. E' un romanzo molto nelle mie corde. Se non sbaglio ne hanno fatto anche un film. Adoro le storie tormentate

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  3. Questo libro proprio perché parla di Parigi lo voglio leggere a tutti i costi.....

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  4. Bellissima recensione, amo Parigi e lo leggeró sicuramente.

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  5. Sembra molto interessante, grazie per la recensione!

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